venerdì 29 giugno 2012

chiuso per ferie :)

Avrete notato che sono un po' in pausa... la scuola è finita, l'asilo anche, fa un caldo tremendo, qualcosa faccio lo stesso ma non ho nemmeno voglia di fare foto, mi sento esausta e ho voglia di fermarmi, ho ancora cose da finire, ma non prenderò commissioni nuove fino all'autunno perchè già così avrò parecchio da fare, e con i bimbi a casa tutto è più lento.
Grazie a voi che mi seguite e che vi affidate alle mie mani, grazie a chi legge, a chi passa, a chi arriva da Fb o va a vedermi anche lì :)
pubblicherò i post relativi ai lavori di questa estate ma con più calma... anche il pc acceso fa caldo!
BUONE VACANZE a tutti, a chi va via e chi sta a casa.

lunedì 18 giugno 2012

Rimembranze, a volte ricordo che mi piaceva scrivere



Ogni volta è uguale, la prima volta in barca all'inizio dell'estate. Aspetto di risentire stupita il rumore dell'acqua che frange contro la carena, il rumore del motore e il suo odore acre che ti assale prima che la barca cavalchi le onde. Aspetto di guardare il mare, grande, come spazio di libertà, pieno di riflessi di luce e di altre barche, che, come noi, ancora una volta ripartono.
Salvo poi accorgermi di come tutto sia perfettamente normale, e con stupore rendermi conto di non essere affatto stupita di trovarmi di nuovo, dopo un anno, tutto quel blu davanti.
Solo mia figlia, mi salta subito agli occhi, occupa più spazio là sulla prua, posizione elettiva da quando aveva tre anni, e mio figlio arriva comodo al volante, seduto tra le gambe di papà.
Sono nati in barca loro. Per loro è cosa ovvia, terreno certo.
Non per me, la spiaggia magari, quella sì, le piccole onde della riva, la sabbia calda, i sassolini sotto ai piedi, ma non la barca.
Ricordo ancora la prima volta che ci salii.
Avrò avuto sì e no quindici anni, invitata dalla mamma di Barbara. Dopo quella volta non ci andai più però.
Barbara era una ragazza un po' sola, siccome lo ero anche io.. ci facevamo compagnia, si camminava, come fossero vasche, su Via Vara, l'ultima via prima del fiume, il mio era l'unico palazzo che c'era... il resto erano villini e villette, grandi case mono e bifamiliari degli anni sessanta e settanta, tutte con giardino o, più spesso, un pezzo d'orto. Grandi ringhiere colorate, alcune assai strane, davanti a finestre sempre chiuse, evocavano la nostra curiosità da buoni lettori....  In fondo alla via, prima che costruissero uno dei primi discount, niente, la strada finiva nell'erba, l'ultima casa era quella della Irma, dalla quale andavo a prendere l'insalata e le uova. Era una casetta strana, bassissima, ogni volta che vi entravo rimanevo allibita, mi faceva l'effetto della casa della mia bisnonna. Quando la Irma fu troppo vecchia per curare il suo orto, alla nostra insalata e ai pomodori iniziò a provvedere la "veneziana". Non chiedetemene il nome... non lo ricordo. O forse non l'ho neppure mai saputo. La chiamavamo così, la veneziana. Aveva la casa grande, come le mani. Sempre nere di terra. E i capelli che arrivavano a sera come si erano svegliati al mattino, forse solo un po' più arruffati,  ma certamente non turbati dal trascorrere delle ore. Ci dava anche le uova, ma ogni tanto litigava con i vicini che non volevano le galline sotto le loro finestre... e dicevano sul serio, loro, che come animale tenevano un doberman. E infatti cercavo sempre di evitare di arrivare fino lì e facevo dietrofront prima..
Barbara era sordo muta, nel complesso condividevamo una certa difficoltà a comunicare, motivo per il quale ci capivamo benissimo. Le ero affezionata, e lei, d'estate, veniva sotto al balcone a chiamarmi per farmi scendere.
Un giorno mi portò a casa sua. Fu l'inizio della fine delle nostre passeggiate, allorchè uscita, quel pomeriggio, da casa sua, ebbi l'impressione di essere stata monopolizzata. L'impressione si trasformò in certezza il pomeriggio che trascorsi con loro in barca. La madre cercava forse più compagnia per sè che per la figlia. Io non ero adatta. E seppur comprendevo questa sua necessità, trovavo la cosa fastidiosa. Forse vittima anche di un certo modo di pensare, o di stereotipi che nei paesi si usano. Lei aveva avuto la rosolia mentre era incinta, non so se fosse più un monito per noi femmine, o un marchio per lei. Come quello della Magò, che conviveva e aveva un figlio.....non me ne capacitavo! Quasi mi faceva strano giocare insieme a Francesco. E non so se mi infastidiva di più la convivenza dei suoi genitori o quei due alani alti quanto me che abitavano lì sotto. Ad oggi... giusto per dire, convivo da oltre quindici anni e ho pure due figli e non uno....
Io e Barbara uscimmo sempre meno. Per un po' mi sentii in colpa.
Ogni tanto la penso ancora. Il senso di colpa sparì quando mi accorsi che lei era cresciuta, e nonostante tutti i suoi problemi non solo vocali, aveva perso quella semplicità che la caratterizzava.
Passarono alcuni anni prima che rimettessi piede su una barca. Una barca a vela. Vivevo già da sola, lavoravo tutto il giorno e tutti i giorni e in posti diversi nello stesso giorno, e chi ci andava in spiaggia...  A Lerici quelli dell'Erix (n.d.a. circolo velico)  mi conoscevano tutti, quella fu l'ultima stagione che feci lì. Sentii parlare di Tonga, di progetti, di partenze... e una volta mi invitarono su una barca a vela per una regata, a far compagnia, niente di più, ovviamente. A distanza di tempo penso che volessero farmi fidanzare... e magari portarmi a Tonga.
Ho anche delle foto di quella giornata... ma non le guardo mai... non era un periodo buono per me, la solitudine era infinita, ero molto in carne e non mi piacevo, ero bianca come un calamaro, e avevo paura, di restare, così come di andare.
Quel giorno scoprii cosa fosse uno spin, e, cosa interessante, scoprii che esisteva il mal di terra... e che io ne soffrivo in modo particolare!!! Non stavo proprio in piedi, convinta di avere chissà quale problema, scesa a terra me ne stavo in silenzio, mentre gli altri intorno a me danzavano seduti ai tavoli con l'aperitivo in mano... non presi il motorino per tornare a casa... mi accompagnarono in auto.
Ricordo anche la terza volta in barca. Quella volta partimmo dalla marina del Canaletto, che non conoscevo, che riconobbi poi, e che è stata "casa nostra" per quindici anni prima che la smontassero per far posto ai containers. Guardavo senza capire come mettevano la barca in mare, tra strani aggeggi e "corde".
Anche quella volta volevano farmi fidanzare. Ma io non ero pronta. Non ero interessata. E non so se fosse quel lui a non interessarmi e basta o solo non mi andasse di avere uomini intorno. Andammo verso le nere o le rosse, questo ricordo è ricostruito con le informazioni acquisite in anni successivi..., feci il bagno, andai sott'acqua, e credo di aver avuto allora quello che oggi tutti chiamano con semplicità " attacco di panico", allora ebbi solo l'impressione di avere un attacco d'asma... solo dopo pensai che ero in apnea....
Passai il pomeriggio facendo finta di dormire per non essere costretta al dialogo. Su quella barca non sono salita mai più, nonostante saluti promettenti, cartoline e telefonate di rito.
Dopo allora la barca è Marina del Canaletto, il pontile, Francesco. Poi Francesco e Gianluca piccolo. Poi Francesco e Arianna piccola. Poi Francesco, Arianna e Cristian... il gioco della barchetta legata con la cima funziona sempre per trascorrere un po' di tempo tranquilli, ed è sempre lo stesso da quindici anni...
Il mare è dentro di me, con la sabbia e senza. Eppure mi bagno poco e mi inquieta. Ma senza non saprei stare. Aspetto oggi. Aspetto ogni anno questo primo giorno in barca. E guardo le nostre coste violentate dalle navi container, di là dai cantieri, di qua la Snam, e peggio, se volete, la Marina Militare, che ne possiede gli unici tratti non devastati dal Porto e dall'Arsenale.
Non c'è una spiaggia in tutto il Golfo.
E allora aspetto ancora. Di vedere quella meraviglia contro il sole, di scorgerne l'ombra da lontano, i soli contorni. E gusto l'immagine nota come fosse nuova, e poi, tranquilla, capisco che non mi stupisce rivederla dopo tanto... perchè è un'immagine mia,  San Pietro.
Più mia di quanto non sia d'altri.
Il ricordo più bello non legato ai miei figli, è legato a San Pietro. Che quel venti di luglio di tanti anni fa, nella stessa estate dell'attacco di panico... , mi riempì buona parte dei vuoti dell'anima.
E chi fosse con me, seppure poco lusinghiero nei suoi confronti, non importa, oppure sì, perchè mi lasciò semplicemente libera di essere.
Vedere San Pietro dal mare è diverso dal vederla come la vidi quella notte, sola e nel buio, sotto una luna piena grande così,  ma è sempre un'emozione forte. E l'aspetto. Con una ruga in più ogni anno. Mentre San Pietro è sempre uguale.
Di là, c'è l'altra ombra che mi ha accompagnato, il Castello di Lerici, è una presenza meno invadente di Portovenere, per me, non ho con lui lo stesso rapporto, San Pietro è stata apertura, Lerici confine. Anche oggi, tutto sommato è così.
E il mare resta mare, che mi prende e mi porta via la testa, sott'acqua come sopra, mi accoglie e mi porta via.



PRIMITIVA PASSIONE (Lerici 1999)

Alberi al vento,
in oscillazione perpetua,
scandiscono con onde e maree
i tempi di questa notte.
Vele che in estate svanirebbero lontane
ora sguarnite come piante secche.
Ed io passeggio al profumo del mare,
lungo il paese che dorme, fino alle spiagge.
Non è festa alcuna, mestizia regna,
solo la frescura di primavera mi sorprende,
e quell'ombra sicura, là di lato,
che rompe di tanto il riflesso lunare.
Paese o gatto sornione, avvoltolato
su se stesso, bene al caldo,
centro del mondo.
In barba ai turisti, con l'aria costante
di luogo raccolto e familiare.
Ma qui dalla Venere,
la spiaggia guarda lontano;
i miei occhi, 'sta sera con lei.
non sento freddo, ho voglia di mare io,
dell'onda che colpisce la pelle;
non voglio le scarpe della ragione.
La sabbia come pavimento di casa.
Poi nel silenzio, pazzia mi prende,
in un attimo tolgo i pensieri,
e mi ritrovo a piedi nudi, nuova,
a saltare tra piccoli flutti gelati.
Freddo. Sì, ma vitale.
In barba ai turisti, con l'aria di casa,
tra alture e fondali,
primitiva passione.


DIETRO GLI SCOGLI DI SAN PIETRO
Una puntura di sale sulla pelle,
e poi ancora, sulle braccia e le gambe
gli schiaffi e le carezze del vento,
sul viso, le spalle, le gambe
i baci malinconici di luci tremule
dal mare.
...Pescherecci...
Con i piedi appoggiati sui denti di pietre nere,
i gomiti puntati a leggìo
per posare la testa vagante,
e gli occhi che esplorano le schiume del mare...,
cerco immagini passate
negli archivi della memoria,
per assaporare la mia solitudine.
Quanto diversa quella d'ora,
quanto più dolce l'avverto sulla
punta della lingua, mentre siedo
sopra il mare.
Allora,
avrei sentito solo l'acredine del sale,
di lacrime e mare.
Oggi, a volte, sono come
quel gabbiano laggiù,
su quella punta di scoglio, dietro la Chiesa di S.Pietro,
mi tuffo nell'acqua, e poi riemergo,
bagnata e sola, scuoto le mie ali,
mi asciugo,
e ancora mi immergo.
Sotto una luna tonda di mezzanotte estiva,
nella magia di una Portovenere
notturna e vuota,
so di essere libera
di ricominciare.

sabato 16 giugno 2012

Cake topper pensione, terzo post



Eh sì, lo so... è controproducente pubblicare tre post consecutivi... tutti guardano l'ultimo e gli altri si perdono, mi capita sempre quando ne pubblico più di uno... ma sono rimasta indietro e mi ero pure dimenticata qualcosa... e allora recupero così....
Questo è un lavoro al volo, fatto tra giovedì e venerdì, per marito e moglie che se ne vanno in pensione, mi hanno dato una loro foto al mare ed io dovevo cercare di riprodurli...
Mica facile...
La base.... per la base ero preparata :) ho rifatto quella delle bomboniere, solo un po' più grande, 18x18 e mettendo la sabbia su una gettata di gesso ( che però tendeva a staccarsi dal compensato e che ho dovuto incollare una volta asciutto), il mare era una gettata di resina bella alta, il colore sotto non era uniforme, avevo paura che l'acrilico si staccasse e siccome non potevo aspettare ventiquattro ore per mettere la resina ho solo sparso un po' di blu alimentare in polvere... l'effetto era buono lo stesso.
Mi sono divertita a fare la sdraio di lui... e la sua pancia... ahaha , ma mi sono dimenticata di fargli la foto dall'alto!!!  Si sarebbero viste la radio e le cuffiette ....

A lei volevo mettere lo smalto... avrei voluto farci un granchietto.... ma il tempo era pochissimo... dovevo correre al saggio di fine anno di Ari... ho solo aggiunto un puntino per la bocca a lui (qui messo in fotoritocco) e qualche conchiglia dal sasso bianco....
L'ombrellone è in schiuma di gomma/crepla/fommy .... e alluminio, la sdraio in fimo su struttura in alluminio..., la sabbia è originale delle Canarie... i sassi delle spiagge di Bocca di Magra/Carrara



Spero mi facciano avere le foto sulla torta... :P   e auguro loro di spassarsela per benino!

Torta Battesimo di Aurora


Ecco dove è finito il cake topper di qualche giorno fa... sulla torta ovviamente!!! Sulla torta di Aurora :)
La torta di Aurora è stata una corsa contro il tempo... la mamma me l'aveva chiesta tempo fa... per il 9 di giugno... ma io il dieci avevo la Comunione di Ari! Vabbè.... mi organizzo.... ok... poi mi comunicano che il 9 Ari ha i nazionali a Cattolica.... ohimà!!!!!!!
Allora ho chiesto aiuto ad un'amica pasticciera che ha fatto la consegna al posto mio, io ho preparato la torta nella notte, finita venerdì mattina e messa in frigo.
La pasta di zucchero mi ha dato moltissimi problemi, se non fosse che ormai maneggio paste diverse da tempo, mi sarebbe venuta una crisi isterica, si sbriciolava letteralmente e non c'era verso di stenderla! Aggiungo olio, aggiungo glucosio, aggiungo gocce di acqua.... si appiccica... la stendo si appiccica, si sbriciola.... alla fine non so come sono riuscita a coprire le torte, il primo piano era da 32 cm, quindi nemmeno piccolo da coprire! E invece delle due ore che avevo previsto me ne sono servite quasi cinque! Confesso... qualche strappo c'era... ma io l'ho coperto, un po' con le nuvole, un po' con i fiori.... :P si fa anche così.... l'importante in questi casi è l'aspetto finale.




La mamma voleva del lilla e del rosa, e del bianco... tanti fiori... e basta.... ah... e il nome scritto con i fiori...
io l'ho pensato così... mimetizzato tra i fiorellini... che ne dite?


Alla mamma è piaciuta... era come la voleva :) e niente mi appaga di più.
Dentro il solito pandispagna, bianco, farcito con crema ai lamponi e fragole e... ganache al cioccolato bianco.

Segnaposto 100 piccoli folletti.....







Sono cento... non finivano più..... azzurri gialli viola rossi e blu....
e davvero erano tanti, piccolini colorati e bei birbanti
li ritrovi e non te lo aspetti,
là nel bosco sui tronchetti.

Eccoli... me li ero scordati poveretti!!! Questi piccoletti andranno su barattolini di miele come ringraziamento per gli ospiti di un matrimonio.  Spero si siano comportati bene.... si sa... quando i bimbi sono in compagnia... :P

lunedì 11 giugno 2012

Bomboniere sirene, quelle di mia figlia




Ce l'ho fatta.... ho finito tutte le commissioni......... le bomboniere della nostra amica Virginia, la torta di Battesimo di Aurora, le 300 farfalline di gelatina per una Wedding Cake e il regalino per la catechista (del quale ero entusiasta ma finito alle quattro del mattino del giorno della Comunione... non ho fotografato........)
e le bomboniere di mia figlia..........

Le sirene.... passate attraverso due bozze decisamente diverse dal risultato finale..... che è esattamente quello che volevo venisse fuori!
Ho tagliato (veramente ho costretto mio cognato a tagliarle) le tavole di legno, ho incollato con il vinavil la sabbia di Fuerteventura ( un po' me la ero portata via... è ben stagionata, ha cinque anni e passa!!! ... e cavoli.. com'è bella... non potete capire!!!).
Dall'altro lato ho dipinto di azzurro e poi sopra ho versato la resina per ottenere l'effetto acqua... :D le conchiglie sono in parte della spiaggia in parte recuperate da qualche collanina di mia figlia, le stelle marine che qui non c'erano ancora, le ho comprate in un negozio di bomboniere.
Questa è la versione azzurra.





E questa è la confezione finale, i confetti sono sotto.
Dietro nella scatola ho messo della rete lilla che mi era avanzata dal confezionamento dei confetti.


Ecco, qui le stelle marine di vedono...
Sono arrivata alla fine, ora mi riprendo, e prometto di ricominciare anche a passare dai vostri blog! Ultimamente il tempo è stato davvero tiranno... e più che rinunciare a quasi tutte le ore di sonno proprio non si può fare.
Ringrazio Mogliettina del Blog il Negozio dietro l'Angolo per il premio di "consolazione" che ha deciso di darmi....mia figlia se lo è sequestrato e lo abbiamo battezzato "cuorcinella".... GRAZIEEEEEEEEEEE
mi ha mandato anche un sacco di perline.... che come tutte le cose, in casa mia troveranno senza dubbio il modo di essere utilizzArte :))
Grazie a tutte voi che pazientemente mi seguite!

venerdì 8 giugno 2012

Bomboniere fatine, le trilline........


Venticinque, dirette discendenti di alcune bozze, ma migliorate direi non di poco, le adoro! Sono per la nostra amica Virginia che festeggerà la sua Prima Comunione insieme ad Ari...
Ho deciso che chiamerò queste fatine "trilline" perchè assomigliano un pochino a Trilli :) quanto meno nei colori, ma sono molto più dolci :)



A sorpresa ho cambiato anche la confezione all'insaputa della sua mamma.... secondo me così stanno infinitamente meglio!!!!!!!!


domenica 3 giugno 2012

Torta farfalle e le mie paure


Niente da fare, al momento, le farfalle sono le più gettonate! Ma devo dire che, contrariamente al solito, questa mi piace proprio. In realtà ho dimenticato di aggiungere le perline rosa al secondo piano.. ma avendola finita alle cinque del mattino.. forse è normale. Stamattina infatti dovevo consegnarla entro le dieci e a quell'ora dovevo essere in chiesa per portare Ari alla Messa e fare le prove della Comunione di domenica prossima...
Sono ancora terrorizzata dal terremoto, sento tutte le scosse che ci sono ma purtroppo sento anche quelle che non ci sono... domani chiederò al mio medico qualche calmante, non posso andare avanti a giramenti di testa.
Ad ogni vibrazione panico, sento tutto, credo si chiami ipervigilanza. E forse dipende dal fatto che per ben due volte il terremoto mi ha preso nuda in bagno. La seconda con mio figlio. E' vero, qui non è successo niente, ma la casa ondeggiava e non finiva più, almeno mezzo minuto. Ero come paralizzata con il piccolo in braccio.
Da martedì 27 ho continui giramenti di testa, moltissimi, ho controllato, sono proprio i terremoti, li avverto così, molti altri sono il mio panico che affiora, la tachicardia nel cuore della notte se qualcuno si muove nel letto, le gambe molli se sento "quel" rumore, che poi magari è solo il camion della spazzatura.
E per me, così razionale, questo sentire è difficile da gestire. Combattuta tra la consapevolezza si questo eccesso di reazioni e il pensiero razionale che "può succedere".
Complice il fatto che ho parecchie cose da finire, vado a letto quando è ora di alzarsi e vigilo su di loro e su di me, non so se il lavoro sia la scusa prevalente o se lo sia la paura.


Questa notte ho addirittura sentito due scosse "forti", che non ci sono state. Da una parte questo mi ha rasserenata, non sono un sismografo umano (finora le avevo "azzeccate" tutte), dall'altra mi ha fatto preoccupare.. ho distintamente sentito vibrare, tremare sotto i miei piedi. Ok, erano le quattro del mattino, che mi sia suggestionata, complice il sonno? Non lo so. Spero mi passi, e mi sento in colpa per quella povera gente che il terremoto lo vive davvero, con le case distrutte e tutto perso, anche i ricordi. Come successe qui a ottobre con l'alluvione.
E ancora se passi di lì, lungo il fiume e nei paesi...c'è fango e distruzione. E in alcuni posti non puoi passare proprio più, non esistono più.
Sono qui. Ci sono tutti quelli a cui tengo. Ho tutto.
Mi passerà. E tornerà nei cassetti questa paura che forse è altro.


venerdì 1 giugno 2012

Cake topper Prima Comunione


I nostri cake topper!
Eh sì, questi sono di mia figlia e della sua amica, festeggeremo insieme perciò i topper sono identici (quasi..... ovviamente)
La base di legno è 10 x 10 alta credo 1,50 quindi le statuine sono abbastanza grandi, sono contenta di come sono venute, mi piace il bianco bianco, mi piacciono i decori, mi piace anche come ho fatto la targhetta tutta scritta con il fimo









Chissà come staranno sulla torta!!!!!!

Cake topper battesimo


Un cake topper un po' stravagante, doveva essere rosa, ma alla mamma piaceva tanto il lilla....e poi c'era la questione degli orsetti..., ma un po' di romanticismo, un po' di favola, un po' di allegria... e un po' di questo un po' di quello... ho fatto un minestrone... e questa è Aurora, in un bel prato fiorito, con l'orsetto (gli orsetti saranno le sue bomboniere... ma alla mamma piaceva il lilla.. non il rosa... e nemmeno gli orsetti...), ha un bel vestitino lilla... e circondata da grandi fiori rosa!
Delle romantiche tendine lilla fanno da cornice, una specie di baldacchino... lo vedo bene come oggetto decorativo nella cameretta di una bimba sognatrice, che ne pensate?
Il viso è diverso dal solito... perchè????? boh... faccio le cose all'impronta... sta volta doveva venire così! :P



La farfallina è di gelatina, fa parte di una serie di 280 farfalline che preparerò per una pasticceria.


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